Fumettistico e coloratissimo, è con questi due aggettivi che potrebbe essere descritto lo stile psichedelic-pop di Steven Harrington, artista californiano divenuto famoso per la sua immensa creatività.
Conosciamolo meglio e cerchiamo di capire di più sul suo personalissimo modo di fare arte.
Nelle realizzazioni del designer losangelino traspare tutto il fervore creativo californiano e di una città, Los Angeles, che prima di essere una metropoli è un vero e proprio crogiolo multietnico e artistico.
Steven Harrington non può, infatti, non essere stato influenzato nel suo percorso creativo dalle sue origini. Los Angeles è una città legata a doppio filo con l’arte, non solo in quanto patria del cinema a stelle e strisce, ma anche perché, proprio in questa metropoli, hanno visto la luce alcune delle band più influenti del panorama musicale, come ad esempio i The Doors.
Lo stile di Steven Harrington si distingue per i suoi inconfondibili personaggi, che sembrano usciti dai cartoni animati e dai fumetti dei primi anni ‘30, ai quali però l’artista associa un ampio utilizzo del colore. Nonostante non manchino le opere in bianco e nero, infatti, nella maggior parte delle sue creazioni grafiche i colori sono utilizzati in grandi quantità e, soprattutto, in tonalità molto accese. La semplicità delle figure, che in alcuni casi sembrano quasi essere stilizzate, si unisce così ad un attento uso della componente cromatica per un risultato davvero unico, che sembra richiamare la pop art.
L’aspetto psichedelico delle opere di Steven Harrington, oltre ad essere frutto di un approccio cromatico così particolare, è dovuto anche al modo in cui i personaggi vengono rappresentati.
Nonostante le figure siano molto semplificate, queste sono anche esaltate in alcuni loro dettagli, fin quasi ad apparire come delle caricature. In molte raffigurazioni, infatti, sono enfatizzati tutti quei tratti distintivi di determinati momenti storici o di alcune subculture popolari. È davvero impossibile non cogliere in determinate opere i riferimenti agli hippie degli anni ‘60 o alla street culture degli anni ‘90.
Per il designer californiano, poi, tutto sembra essere dotato di vita. Palme, cactus e oggetti vari vengono raffigurati con occhi e bocche, e tutti i soggetti sono sempre intenti in qualche attività, o sono comunque in movimento. Il prodotto artistico stesso sembra così davvero animato dall’interno, quasi a simboleggiare metaforicamente l’impeto creativo losangelino e la vivacità di questa città e della sua cultura.
Steven Harrington dimostra di essere anche molto eclettico: le sue realizzazioni spaziano dalla street art alle stampe, dalla scultura alla personalizzazione di capi di abbigliamento, fino ad arrivare a vere e proprie installazioni.
L’artista americano è infatti stato capace di dar vita a un coloratissimo murales, interamente dipinto a mano con dei pennelli, nell’iconica Venice Beach, luogo simbolo della Los Angeles degli anni ‘60.
Ma Steven ha anche saputo collaborare con brand del calibro di Nike e con istituzioni internazionali, come le Nazioni Unite. Per il marchio di abbigliamento sportivo ha sviluppato una collezione di magliette e scarpe con il suo inconfondibile stile, mentre in collaborazione con l’ONU ha creato un’opera celebrativa della Giornata Mondiale Contro la Discriminazione Razziale.
Una sua scultura di 3 metri, invece, ha visto l’installazione nell’Expo Garden Park di Shanghai, a testimonianza di come lo stile dell’artista californiano riesca ad avere un riscontro internazionale. Tutto questo dimostra come il designer sia esso stesso un vero e proprio pozzo di creatività, sempre pronto a sperimentare e a diffondere la cultura pop nel mondo, non solo con i propri lavori, ma anche con il suo marchio di pop art denominato You & I.
Se lo stile di Steven Harrington ti ha incuriosito e vuoi scoprire di più sui suoi lavori, visita il sito stevenharrington.com oppure il suo account Instagram, dove troverai moltissime foto e video da cui trarre ispirazione.
Ti assicuriamo che rimarrai sbalordito dall’originalità delle sue opere!
Photo credits: stevenharrington.com