Chiunque lavori nel mondo del design e della grafica non può non conoscere i principi di psicologia del design più importanti e più diffusi nell’ambito del marketing. Questi principi sono alla base di qualsiasi strategia pubblicitaria, nella quale è necessario curare ogni singolo aspetto per raggiungere l’obiettivo desiderato, ossia attirare l’attenzione del pubblico target e creare nei suoi confronti sin da subito una sorta di empatia: molte grandi aziende, ad esempio, applicano questi principi nei propri loghi, con lo scopo di distinguersi dai competitor e di rimanere impresse nella mente dei potenziali clienti sin dal primo impatto che hanno con il brand.
Ecco perché è importante, anche per i liberi professionisti o per chiunque decida di creare un logo o di curare la brand identity della propria azienda, conoscere i principi della psicologia del design così da applicarli nel proprio lavoro. Vediamo quali sono i più importanti.
La teoria dei processi organizzativi
Nel 1933 lo psichiatra tedesco Hedwig von Restorff fece alcuni esperimenti: ai partecipanti veniva data una lista di oggetti simili con un solo elemento isolato e diverso dagli altri. Lo scienziato scoprì che l’elemento che differiva dagli altri era ricordato più facilmente dalle persone: si tratta di quello che è poi stato denominato “Effetto von Restorff” o “effetto di isolamento”, principio secondo il quale di fronte a stimoli omogenei, quello che differisce dal resto ha la più alta probabilità di essere ricordato.
Questo principio fondamentale della psicologia del design venne poi ripreso vent’anni dopo dai ricercatori Donchin e Fabiani, i quali provarono a dare una spiegazione a questo fenomeno, enunciando la cosiddetta “teoria dei processi organizzativi”: secondo i loro studi, l’effetto von Restorff si spiega col fatto che la nostra memoria codifica le informazioni in modo diverso. Ecco perché di fronte a un insieme di elementi, una persona tende a organizzare nella propria mente tutti i prodotti simili in una stessa categoria, isolando in una categoria diversa e gerarchicamente più importante gli elementi differenti che quindi vengono ricordati meglio. Nel design la psicologia suggerisce dunque di isolare e diversificare dagli altri tutti quegli elementi ai quali si vuole dare maggiore importanza affinché il pubblico target li sappia riconoscere e memorizzare.
Le teorie dei colori
Dell’importanza dei colori nelle strategie di marketing abbiamo già parlato in un precedente articolo ma è bene ribadirne l’importanza: nella psicologia del design, infatti, il significato, le emozioni e le sensazioni che i colori suscitano nel pubblico possono davvero influire sull’effetto che si vuole ottenere da un lavoro di grafica o da un logo. Ogni colore, infatti, può avere effetti diversi e va dunque scelto con cura in base al brand e al messaggio che si intende veicolare, tenendo ben presente che il significato dei colori può variare in base al paese e alla cultura alla quale ci si riferisce.
La gerarchia dei bisogni di Maslow
La famosa piramide di Maslow è uno dei pilastri della psicologia del design e del marketing in generale: lo psicologo statunitense concepì il concetto di gerarchia dei bisogni, secondo la quale ogni individuo tende a soddisfare progressivamente i suoi bisogni da quelli fisiologici fino a quelli relativi all’autorealizzazione. Questi bisogni sono suddivisi in cinque categorie: quelli fisiologici, quelli relativi alla sicurezza, all’appartenenza, alla stima e infine all’autorealizzazione. Ogni individuo deve soddisfare quelli primari per poter passare al livello successivo: queste considerazioni sono importanti nel marketing, in quanto per impostare una strategia bisogna individuare il bisogno del pubblico target e fornire così una soluzione; nel design, invece, questo è importante per intercettare il bisogno e riuscire a veicolare il proprio messaggio stimolando nel pubblico target la giusta emozione attraverso un lavoro grafico o un logo.
La legge di Hick
Nella psicologia del design è molto importante anche la legge enunciata dallo psicologo inglese Hick: secondo questo principio, il tempo impiegato da un individuo per prendere una decisione è determinato dal numero di possibili scelte che ha a disposizione. Le possibili scelte, infatti, vengono raggruppate per categorie e poi progressivamente eliminate fino a giungere alla decisione finale. Nel mondo del design, ad esempio nella creazione dei menù dei siti web o di layout pubblicitari, sarebbe dunque meglio prediligere le soluzioni più semplici, cercando di ridurre il numero di opzioni per favorire la scelta dell’utente.
Il rasoio di Occam
Il cosiddetto “rasoio di Occam” è uno dei principi del pensiero scientifico moderno e si riallaccia al concetto che abbiamo appena spiegato: secondo questo principio, infatti, le soluzioni più semplici sono da preferire, ossia bisogna tagliare tutti gli elementi superflui. Nel design e nella psicologia che lo regola, ciò significa che in ogni lavoro bisogna eliminare ciò che non è necessario: non sempre, infatti, una grafica ricca di elementi è efficace, anzi, potrebbe solo confondere il destinatario del messaggio e diminuire l’efficacia di quest’ultimo. Ecco quindi che tra lavori di design equivalenti bisogna preferire quello più pulito e più semplice, quello che va dritto al punto senza distrarre l’utente con elementi superflui.
Adesso conosci i principi basilari che uniscono il design alla psicologia: non ti resta che applicarli nei tuoi prossimi lavori di grafica!